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Trapianto di polmoni a Bergamo nella trincea del coronavirus

21/03/2020
Trapianto di polmoni a Bergamo nella trincea del coronavirus

All’ospedale Papa Giovanni XXIII un paziente di 54 anni, affetto da fibrosi polmonare, ha ricevuto due nuovi polmoni.

A Bergamo un uomo è tornato a respirare grazie a un trapianto. È successo all’ospedale Papa Giovanni XXIII, in questo momento forse la trincea più avanzata al mondo nella guerra al coronavirus: un paziente di 54 anni, affetto da fibrosi polmonare, ha ricevuto due nuovi polmoni da un donatore deceduto in un ospedale del Lazio.

«Quello che fino a ieri era un processo di routine (sono stati 150 i trapianti effettuati a Bergamo nel 2019), oggi - commenta in una nota il Centro nazionale Trapianti - ha quasi dell’eccezionale: per l’enorme pressione alla quale è sottoposto il personale del Papa Giovanni XXIII, ma anche quello dell’intera rete trapiantologica nazionale, che sta facendo i conti con il sovraccarico delle rianimazioni e con le forti limitazioni della circolazione».

L’intervento è durato sette ore e mezza: c’è stata una buona ripresa della funzione polmonare e ora il paziente è in condizioni critiche ma stabili e in progressivo miglioramento, supportato dall’ossigenazione extracorporea Ecmo.

«Questo non è solo un trapianto, è uno straordinario messaggio di speranza per tutti i nostri pazienti in lista d’attesa che oggi si sentono minacciati più degli altri dal coronavirus: la Rete trapianti non si ferma, è unita e solidale dal Nord al Sud del Paese e sta facendo il massimo per garantire l’attività di trapianto anche nelle zone più duramente colpite dall’epidemia», sottolinea il direttore del Centro nazionale trapianti Massimo Cardillo. «Ma è anche l’ennesima dimostrazione delle grandi capacità - conclude - del nostro Servizio sanitario nazionale, ora messo alla prova dall’emergenza».

(EcodiBergamo.it)

 

Salento: genitori donano gli organi della figlia di 15 anni 

LECCE - Bandiere a mezz'asta a Salve, piccolo comune del Sud Salento, sconvolto per la morte di un sua giovanissima concittadina, una ragazza di appena 15 anni, deceduta ieri sera in seguito a un’improvvisa emorragia cerebrale. I genitori hanno acconsentito all’espianto e alla donazione degli organi.
La quindicenne è morta nell’ospedale Panìco di Tricase dove era stata ricoverata d’urgenza e sottoposta a un intervento chirurgico.
I funerali della giovane si sono svolti nel pomeriggio in forma strettamente privata, come imposto dall’emergenza Coronavirus. Al passaggio del feretro per le vie del paese, la gente si è affacciata dai balconi e dalle finestre per un commovente ultimo saluto.(

Una stupenda notizia dopo l’ennesima tragedia. Una ragazza di 25 anni di Napoli, madre di due bimbi, dona gli organi e salva sei vite. Una ragazza di Napoli di appena 25 anni, madre di due bimbi, non ce l’ha fatta a seguito di un’emorragia cerebrale: con la donazione degli organi ha potuto salvare sei vite. “Un gesto nobile compiuto da chi ha vissuto una tragedia, ha dato nuove speranze a tante famiglie”, le dichiarazioni di Ciro Verdoliva, manager dell’Asl Napoli 1, che ha salvato sei vite

L'età anagrafica, come abbiamo spesso ribadito, non è un limite alla donazione di organi. A Udine una donna di 83 anni ha donato fegato e reni permettendo ai medici di salvare tre vite.

L'emergenza coronavirus ha sicuramente rallentato l'attività di donazione e trapianto. Il calo in Italia è stato di circa il 20% che è un dato comunque confortante se confrontato con quello degli altri paesi europei dove la riduzione ha superato il 50%